Lo scorso 4 agosto è stata inviata al Presidente del Consiglio dei Ministri, il Prof. Avv. Giuseppe Conte, una lettera congiunta tra le Professioni Ordinistiche Italiane aderenti alla Rete Professioni Tecniche (RPT), al Comitato Unitario Professioni (CUP) e all’Ordine dei Commercialisti avente ad oggetto “art. 25 cd. “Decreto rilancio”; esclusione dei professionisti iscritti alle Casse private di previdenza dalle provvidenze a fondo perduto”.
Il testo della lettera inizia facendo riferimento all’art. 25 del Decreto legge 19 maggio 2020, n. 34, che anche dopo la conversione in legge 17 luglio 2020, n. 77, continua ad escludere milioni di professionisti ordinistici dai contributi a fondo perduto previsti per sostenere l’economia italiana nell’attuale fase di grave crisi cagionata dall’emergenza epidemiologica in corso.
Proprio per questo, gli Ordini professionali italiani non possono non manifestare tutto il più netto disappunto per una scelta che è impossibile comprendere: ancora una volta, le professioni intellettuali rimangono escluse non solo dalle tutele previste per il lavoro dipendente (cassa integrazione e divieti di licenziamenti) e dalle provvidenze destinate alle imprese, ma anche da misure pensate espressamente per sostenere il comparto del lavoro autonomo italiano.
Circolare CNI n. 605 – Esclusione dei professionisti dalle provvidenze a fondo perduto
Argomenti
cni
Data:
12 Agosto 2020