Cari Colleghi,
dopo il disastroso crollo del ponte Morandi a Genova, dopo lo sgomento, dopo il dolore, stiamo vivendo una vera e propria battaglia sui media e sui social condotta principalmente da chi ha poco da spartire con la nostra professionalità.
In tutto questo, una frase che mi ha colpito per la sua limpidezza, quella del procuratore di Genova: “Lo Stato ha abdicato alla funzione di controllo. È un principio sbagliato.” Al di la’ di quanto espresso dalla frase stessa, anche noi Ingegneri siamo Stato; lo siamo sia come appartenenti a un Ordine che come Cittadini.
Mi ha quindi fatto male in questi giorni caotici, sentire tante volte pronunciare la parola “ingegnere” associata ad accezioni negative (“ha sbagliato”, “non ha fatto controlli”, ecc…). L’ingegneria fa girare il mondo, e se tutto va bene nessuno se ne accorge; diventa conosciuta solo quando qualcosa non funziona.
Ecco quindi, dobbiamo fare in modo che l’ingegneria non venga confusa con “quello che non funziona in un’Italia che cade a pezzi”; anzi, dobbiamo batterci affinchè lo Stato, di cui anche noi (ripeto) siamo parte, cominci a riconoscere il potenziale che tutti noi, con le nostre professionalita’, siamo in grado di fornirgli.
A partire da ciascuno di noi, cerchiamo di essere pronti, reattivi, propositivi, competenti.
Vi invito a tal proposito a leggere i documenti che il nostro Consiglio Nazionale ha prodotto in questi giorni, nell’ottica di un dialogo propositivo.
Grazie per il lavoro che ogni giorno portate avanti,
Il Presidente
Andrea Barocci
Allegato: 2291N_CIRC.CNI 278-279 – 17.08.18-PONTE GENOVA.zip