Ricorso al TAR delle Professioni Tecniche dell’Emilia-Romagna verso la richiesta del Certificato d’Idoneità Statica (CIS)

Data:
21 Settembre 2017

Cari colleghi,

a seguito delle richieste di chiarimenti già pervenute, e a completamento quindi della precedente sintetica (vista l’urgenza) comunicazione, vi preciso quanto segue:

– Nella citata seduta del 12 u.s. il Dott. Santangelo (Ufficio Giuridico RER), oltre a proporre l’apertura del tavolo tecnico, si è reso disponibile anche ad una integrazione della modulistica che possa superare la problematica emersa.
– La questione difficoltosa da redimere, nota ai tecnici che operano in ambito strutturale, è quando un livello di sicurezza possa ritenersi accettabile per un edificio esistente; questione che ovviamente non può essere demandata ai professionisti.
– Il Professor Tralli, in rappresentanza del CTS, e i professionisti presenti, hanno convenuto sul fatto che a oggi lo strumento normativo possibile è solo la valutazione di sicurezza riportata nelle NTC. D’altra parte questa pratica avrebbe lo svantaggio di definire un livello di sicurezza e non certificare quest’ultima (aspetto questo che a quel punto dovrebbe essere demandato ad altri).
– Per il tal motivo il ricorso proposto dalle professioni tecniche dell’Emilia Romagna è esclusivamente contro l’utilizzo dello strumento CIS per il soddisfacimento del requisito di sicurezza richiesto nel DPR380 (e inserito nella modulistica per l’agibilità).

Si ribadisce che, a fronte della proposta da parte dell’Ufficio Giuridico, dell’Ufficio Sismico e del Presidente del CTS Prof. Tralli di aprire un tavolo tecnico volto a superare questa criticità, le Professioni Tecniche hanno confermato la loro massima disponibilità.

Rimango disponibile per chiunque abbia necessità di ulteriori informazioni, chiarimenti, richieste, documentazione.

Buona giornata,

Il Presidente
Andrea Barocci

Cari colleghi,

la LR12/2017 introduce nuovamente, come nella precedente LR15/2013, l’obbligo del CIS al momento della richiesta di agibilità per talune casistiche di edifici esistenti.

Tale richiesta, inserita con l’intento di rispondere ai dettami del DPR380/2001 per il requisito di sicurezza, in realtà presenta alcune criticità sostanziali che vi vado sinteticamente a riportare:
– non viene inserito in una Legge Regionale, cosa che lo renderebbe noto anche a tutti i cittadini della nostra Regione come volontà politico/amministrativa, ma esclusivamente in una modulistica lasciando quindi la responsabilità di richiesta al tecnico che la compila;
– non ha alcuna funzione di conoscenza o riduzione del rischio, in quanto facente riferimento al DM dell’85 sui Condoni, inapplicabile nella maggior parte dei casi perchè dovrebbe essere redatto su tutta l’unità strutturale e non su quella immobiliare, non soggetto ad alcun controllo da parte degli enti preposti circa la sua corretta emissione (prove sui materiali, verifiche anche in ambito sismico, ecc…);
– lascia tutta la responsabilità, senza scadenza temporale, al tecnico firmatario, per qualsiasi cosa dovesse succedere sull’edificio in questione nel futuro (anche sugli elementi non strutturali).

Come sapete tale questione è stata affrontata, unitamente da tutte le Professioni Tecniche, con forza e in tutti i tavoli di competenza sin dal 2013.

Ora, la nuova LR12/2017 introduce il CIS esattamente nella stessa modulistica e nelle stesse modalità della precedente.

L’ultimo incontro tra le Professioni Tecniche e la Regione si è svolto il 12 u.s.; ne è emersa la volontà da parte dell’ufficio Giuridico di non cambiare la modulistica, sebbene l’ufficio Geologico Sismico e dei Suoli e il Comitato Tecnico Scientifico abbiano preso atto dell’inadeguatezza del CIS e si siano resi disponibili per l’apertura di un tavolo tecnico nel quale affrontare il problema della conoscenza e della sicurezza degli edifici esistenti.

La rete delle Professioni Tecniche dell’Emilia Romagna ha quindi deciso di procedere con un ricorso al TAR verso tale procedura, promosso e sostenuto economicamente da tutti gli Ordini e al quale potrà partecipare (gratuitamente) qualsiasi iscritto che lo desideri, come da allegati.

Chi volesse aderire dovrà recarsi presso lo studio dell’Avvocato Maggiolo entro venerdì p.v. (domani); trovate negli allegati i riferimenti. Purtroppo i tempi strettissimi derivano dall’estrema delicatezza e premura necessari per questa procedura, che fino all’ultimo momento si è cercato di evitare mediante riunioni, scambi diretti, confronti serrati.

Gli Ingegneri dell’Emilia Romagna e la Rete delle Professioni Tecniche restano in ogni caso disponibili per l’apertura del tavolo tecnico presso la Regione, e rimangono convinti nella necessità e nell’intento di perseguire una maggiore conoscenza e riduzione del rischio sul patrimonio edilizio esistente.

Sono disponibile per chiunque abbia necessità di ulteriori informazioni, chiarimenti, richieste, documentazione.

Buona giornata,

Il Presidente
Ing. Andrea Barocci

Allegato: 2042N_1Settembre 21 2017.zip

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